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La teoria delle onde di Kondratiev applicata ai giorni nostri (la fine di un lungo inverno?)

Immagine del redattore: AdminAdmin

Aggiornamento: 14 set 2024

Uno dei modelli di previsione di lungo termine più interessanti è quello delle onde di Kondratiev. Nikolai Kondratiev, nel 1925, sviluppò questa teoria in un'opera intitolata "l maggiori cicli economici".


Secondo Kondratiev, nel moderno mondo capitalistico, l'economia è sintetizzabile attraverso cicli regolari sinusoidali, definiti in un periodo variabile tra i 50 e 70 anni. Ogni ciclo è caratterizzato da due fasi, una ascendente (autunno) ed una discendente (inverno). La prima determinata da nuove innovazioni e da investimenti; la seconda da guerre e crisi del capitale.


Le onde di Kondratiev quindi più che un fenomeno economico sono l'effetto del comportamento del sistema sociale, economico, istituzionale internazionale.


Successivamente il modello fu perfezionato, dividendo il ciclo di lungo termine in 4 "stagioni".


1) La prima fase (Primavera) è caratterizzata da un periodo in cui il mercato è in forte ascesa, in un contesto di aumento dei prezzi e di diminuzione dei tassi, ma rappresenta il preludio alla ripresa dell'inflazione;


2) La seconda fase (Estate) si sviluppa una forte inflazione con un impatto negativo sui mercati, un periodo molto difficile ma molto produttivo in termini di cambiamenti evolutivi e tecnologici;


3) La terza (Autunno), un altro momento "facile" del ciclo, in cui si raccolgono i benefici degli interventi e delle innovazioni avvenute nell'estate. I mercati tornano a crescere fino al fisiologico esaurimento della crescita economica e all'inizio di una deflazione;


4) La quarta ed ultima parte del ciclo (Inverno) è quella in cui si scatena la furia deflattiva, la fase più dura da affrontare, che porta panico nei mercati. Come nel caso dell'estate, le difficoltà sviluppano nuovi percorsi evolutivi e tecnologici.


Dunque, secondo questo modello di Kondratiev, il sistema complesso nelle sue componenti sociale, economica, tecnica, politica, diventa più ingegnoso e più forte nei momenti di difficoltà (Estate, Inverno) quasi seguendo uno schema darwiniano, dando vita a evoluzioni e rivoluzioni tecnologiche.


Le stagioni più facili per l'umanità (Primavera, Autunno) sono le stagioni in cui l'umanità gode dell'opera di pulizia e rinnovamento avvenuta durante le precedenti stagioni.


Le onde di Kondratiev
Le quattro fasi dei cicli economici individuate da Kondratiev (fonte: deshgold.com)


Gli economisti Schumpeter, Freeman e Perez, utilizzando gli studi di Kondratiev, hanno individuato la presenza di cinque onde (ognuna delle quali coincide con una rivoluzione od innovazione tecnologica) che ne confermerebbero la teoria.


*La prima onda rispecchia la prima rivoluzione industriale ed inizia nel 1771 (il settore che più ne ha beneficiato è stato quello tessile).


** La seconda, iniziata intorno al 1820-30, coincide con la seconda rivoluzione industriale, l'epoca del vapore e delle ferrovie (il settore che ne ha tratto i maggior vantaggi fu quello delle ferrovie e dell'industria pesante, acciaio).


*** La terza onda, il cui inizio è collocabile intorno al 1880, viene chiamata "la prima globalizzazione". ln questo periodo vi fu la proliferazione e l'innovazione ulteriore dei collegamenti ferroviari fra diverse nazioni e di quelli marittimi fra diversi continenti. La Germania e gli Stati Uniti ebbero una forte espansione tanto da sfidare l'egemonia britannica come potenza mondiale.


****La quarta onda, inizia intorno al 1910 con le catene di montaggio, una rivoluzione di processo determinata dal Taylorismo ed il Fordismo. Un nuovo modo di produrre che sconvolge modelli di vita, di lavoro, di consumo e che introduce un grande protagonista rimasto tale fino ai giorni nostri: il petrolio. Gli Stati Uniti sono i grandi protagonisti di questa quarta onda.


*****La quinta ed ultima onda è quella che ebbe inizio nel 1970-75, la rivoluzione dell'informatica e delle telecomunicazioni e che sarebbe ancora in atto. Gli Usa trovano nell'Asia emergente un formidabile competitor.


Diversi economisti concorderebbero nell'identificare il momento attuale come la fase che K chiamava inverno, iniziata nel 2000 e che starebbe per entrare nella sua parte finale.


In effetti molti elementi che caratterizzano l'inverno di Kondratiev potrebbero essere compatibili con l'ultimo ventennio: la deflazione, l'aumento del debito pubblico come reazione degli stati alla crisi economica, il ribasso tassi, la crisi dell'establishment a favore di movimenti populisti, l'aumento delle tensioni nella società e tra popoli, il ritorno ai confini nazionali etc, etc.


Anche la componente di innovazione e rivoluzione è riscontrabile in questo ultimo ventennio: microprocessori sempre più potenti, l'MP3 e MP4, la digitalizzazione, l'intelligenza artificiale, le macchine senza conducente, la nanotecnologia, la biotecnologia, la blockchain, etc.


Pertanto, se questa teoria fosse fondata, al netto di qualche momento difficile ancora da vivere, il peggio sarebbe passato e fra qualche anno potremmo considerarci nel pieno di una nuova primavera ed inseriti in una nuova onda, la sesta.


Spesso mi chiedo quali potrebbero essere i fattori di innovazione tecnologica, quale potrebbe essere la rivoluzione tecnologica in grado di avviare la sesta onda?


******La sesta onda probabilmente sarà la conseguenza dell'esplosione del "Big-bang disruption" (così definita da Larry Downes), ossia l'accelerazione di un fenomeno, già in corso, denominato "disruptive technologies" e che include una serie di fenomeni di natura tecnologica che cambieranno il modo di vivere, lavorare di tutti noi.


Si tratta di argomenti che abbiamo già trattato in questo sito e che continueremo a trattare in futuro per cercare di dare indicazioni utili nella scelta degli investimenti:

blockchain, intelligenza artificiale, ampia disponibilità di banda larga sempre più veloce, robotica, algoritmi, sostenibilità (ESG), innovazione e conquiste nel settore medico e sanitario.

Vanni Lanzoni Milano, 12/02/19

Wealth Manager


Nota bene: le azioni sono uno strumento altamente volatile, pertanto devono avere un peso percentuale all'interno del portafoglio coerente con il grado di rischio dell'investitore. E' consigliabile affidarsi ad un professionista in grado di gestire il rischio in modo efficiente.


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