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Singapore potrebbe essere un buon investimento?

Vanni Lanzoni, Global Financial Planner, Milano, 30/07/2018

Per cercare di dare una risposta proviamo ad analizzare alcuni parametri.

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1) In primo luogo, facciamo alcune riflessioni sulle variabili macroeconomiche fondamentali per cercare di capIre lo stato di salute del paese:

*Il primo dato, il prodotto interno lordo, indica un valore in miliardi di dollari relativamente basso (meno di un quinto del pil italiano), dato che di per sé dice
poco se non che dobbiamo interpretare l’eventuale investimento come satellite all’interno del portafoglio (max 3%). ↑

 

*Il secondo ed il terzo valore invece ci indicano un’economia in salute, che cresce ad un tasso impensabile per i paesi occidentali. ↑↑
 

*Il tasso di interesse di riferimento e l’inflazione dimostrano un tasso di interesse reale positivo a differenza di Stati Uniti, Europa, Giappone, per esempio, dove
i tassi di interesse reali sono negativi, qui infatti si parla di repressione finanziaria (situazione creata ad arte per avvantaggiare le casse degli stati ultra-indebitati
a danno del potere d’acquisto dei cittadini, motivo per cui un rialzo consistente del tasso di inflazione spaventa molto di più il mondo occidentale). ↑↑↑

 

*disoccupazione quasi perfettamente pari al tasso di disoccupazione naturale e fisiologico fissato al 2% della forza lavoro di un Paese ↑↑↑
 

*def/pil addirittura positivo dello 0,30%, ossia Singapore ha un avanzo primario positivo e il bilancio annuale si mantiene positivo anche dopo aver pagato gli
interessi ↑↑↑

 

*unico dato che potrebbe preoccupare è il rapporto deb/pil, ma tendenzialmente sotto controllo dal momento che, come abbiamo visto, il bilancio si chiude in
surplus ≈

 

* il surplus commerciale è davvero rilevante, identificando Singapore come un’economia votata all’export, soprattutto di prodotti ad elevato contenuto
tecnologico ↑↑↑

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2) La valuta, il dollaro di Singapore, è un altro fattore che va considerato:

Da questo grafico, big mac index, a parità di potere di acquisto, il dollaro di singapore appare sottovalutato di circa 25 punti percentuali. Inutile dire che una
valuta sottovalutata diventa un elemento molto attraente nella decisione di investire in un mercato azionario straniero.

 

3) Analisi quantitativa:

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anche questa tipologia di studio, spingerebbe a considerare Singapore una piazza interessante per farvi investimenti azionari.
 

Uno dei parametri più adottati per interpretare la sopra/sotto valutazione di un indice è il CAPE (ideato dal premio nobel Robert Shiller, argomento che riprenderemo in futuro), indica questa piazza finanziaria asiatica come tra le 10 più sottovalutate.

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4) Analisi tecnica:

Il grafico, che parte dal 1985, dimostra chiaramente che, nel lungo periodo, Singapore si sta rivelando un ottimo investimento, nonostante il 2008 sia stato un annus horribilis (- 57%). L’oscillatore in alto sembra evidenziare un possibile movimento ribassista di breve, ma nel lungo periodo, se soprattutto venisse rotto il massimo raggiunto nel 2007, rimane molto incoraggiante.

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Disclaimer: gli articoli pubblicati in questo sito riguardano argomenti che sono per natura aleatori poiché riferiti al futuro, pertanto sono soggetti a rischi ed incertezza. Sono sempre riferiti ad orizzonti temporali molto lunghi ed eventuali investimenti collegabili implicano il rischio di perdita capitale.
Il carattere generico consiglierebbe agli investitori individuali di trattare in modo specifico la propria posizione con un professionista di Algofj.com

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